Dio non ci abbandona mai
Vangelo: Mt 6,24-34
Cfr. Mt 6,24-34
Il testo del Vangelo di Matteo di questa domenica ci ricorda di dare spazio a tre fondamentali atteggiamenti che noi cristiani dobbiamo assumere in ogni circostanza della vita: essere fedeli; aver fiducia nella provvidenza; cercare il regno di Dio e la sua giustizia. Esplicitando queste tre azioni cosa dobbiamo o non dobbiamo fare: nessuno può servire a due padroni, deve fare una scelta e in questo caso la scelta è davvero seria, fondamentale, in quanto si tratta di scegliere Dio o l’opposto di Dio che è il denaro e l’affermazione egoistica di se stessi contro tutti; inoltre non dobbiamo preoccuparci troppo dei beni della terra, del cibo, del vestito o di quanto altro abbiamo bisogno, in quanto Dio non ci fa mancare nulla e se qualcosa ci manca è perché alcuni sfruttano gli altri e accumulano beni per se stessi senza distribuire in modo giusto i beni della terra che sono di tutti e per tutti. Purtroppo negli interessi economici, politici, militari, espansionistici non avviene così nel nostro mondo; infine si tratta di agire per la diffusione del Regno di Dio tra gli uomini che è un regno di verità, giustizia e pace. Il vero cristiano lotta quotidianamente per questi valori che vanno proclamati con insistenza, ma soprattutto vissuti con coerenza. Perciò ci viene detto, a conclusione del vangelo di oggi, dalla stessa bocca del Signore che non dobbiamo preoccuparci troppo per il domani che ci presenta il conto già dalle prime ore del mattino quando si tratta di affrontare i problemi quotidiani di tutti i tipi, ma di affidarsi, confidarsi e fidarsi di Dio in tutto e per tutto. D’altra parte, per quanto siamo bravi, capaci, intelligenti e scaltri chi di noi potrà aggiungere un attimo in più alla propria vita? Nessuno! perché l’uomo non può nulla, ma Dio può tutto ed è Tutto.
Possiamo allora concludere dicendo che oggi la parola di Dio ci fa da calmante e da tisana rispetto alle tante ansie e preoccupazioni che ci portiamo tutti quanti dentro di noi, impostando la nostra vita non più sulla fiducia e sulla provvidenza di Dio, ma sulle nostre capacità di progettare e di portare ad esecuzioni i nostri progetti umani che spesso sono fallimentari, provvisori, inconsistenti e valevoli solo per quel momento, in quanto non sappiamo assolutamente quello che succede o succederà tra un attimo o tra cento giorni o cento anni. Lasciamoci guidare dalla provvidenza e la nostra vita sarà più serena e sorridente.
(da Parole Nuove – Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo)