In Burkina Faso c’è un volto che ci accoglie
Campo di lavoro e di amicizia dicembre 2015
fratel Giacomo Bonardi
28 dicembre 2015, ultimi giorni dell’anno.
In un angolo remoto del Burkina Faso, nazione dell’Africa subsahariana, ci attende il volto sorridente di nostra sorella Agnese. La sua foto è stata collocata al centro della sala di accoglienza al Centre Medical (CREN) costruito dai Fratelli della Sacra Famiglia grazie ad una sua donazione.
Attorno a noi scorrono le immagini abituali della savana nella stagione secca: rari alberi verdi, molte sterpaglie secche, piste polverose, capanne di frasche, casette con mattoni fatte col fango e paglia, rare quelle edificate con mattoni o con blocchi di cemento, tante capre vaganti in cerca di cibo.
All’avvicinarsi al Centro ci immergiamo in una folla formata da tanti uomini e donne nel loro abbigliamento di festa, circondati da tanti bambini, i più piccoli dei quali sono portati sulla schiena della mamma, avvolti in un grande pagne (stoffa).
Il centro sorge presso la cittadina di Saaba, che si trova a circa 15 km dalla capitale Ouagadougou. Nella zona il problema della fame è molto grave e colpisce soprattutto i bambini. Il CREN è una prima risposta. È composto di una sala per l’accoglienza, di alcuni ambulatori per le diverse patologie, uno per analisi prenatali, una sala per lunga degenza, e altri servizi come il dispensario, la cucina, spazi coperti per i visitatori e refettorio.
All’esterno della struttura ci sono una cucina, una dispensa e i servizi igienici. È gestito dai Fratelli della Sacra Famiglia con la collaborazione di alcuni medici e infermieri.
L’opera si sostiene con il ricavato dell’affitto dei mini appartamenti destinati alle studentesse che frequentano l’Università Cattolica “San Tommaso d’Aquino” non molto distante dal Centro.
Per tutti quelli che hanno conosciuto Agnese, la vista del suo volto sorridente qui in Africa riempie di gioia e di commozione. A quasi due anni dalla sua morte sentiamo che ciò che lei ha voluto e amato si è come incarnato in questa realtà che parla di accoglienza, di cura dei più deboli, di possibilità nuove e di speranza, di solidarietà umana e di Vangelo vissuto.
Credo che presto quest’opera, in quest’angolo del mondo, crescerà ancora per dare una risposta più completa alle nuove necessità. Quello che Agnese ha seminato è solo un piccolo seme. Ringrazio a nome dei miei familiari i Fratelli della Sacra Famiglia del Burkina Faso e dell’Italia, per aver accolto il dono di Agnese e di averle così permesso di essere presente tra quelli che lei ha sempre servito: i più deboli.