I BOBO

Di origine mande, i bobo, già abitanti della regione del Macina nel Mali, furono sospinti a sud da conquistatori prima soninke, poi bambara. Oggi occupano numerosi una parte della regione occidentale del Burkina Faso.
In prevalenza agricoltori, sono divisi in clan: contadini, fabbri e griots. I fabbri, oltre al tradizionale lavoro artigianale, ivi compreso l’intaglio delle maschere in legno, svolgono un importante ruolo sia nei rapporti socio-familiari, sia nei riti religiosi. I griots, narratori, uomini della memoria e della parola, depositari della storia del popolo, pur essendo considerati parte integrante della loro tradizione e cultura, non sono apprezzati come presso altre etnie.

Non esiste un governo centralizzato. Le decisioni più importanti vengono prese dal consiglio degli anziani nell’ambito dei lignaggi in cui è suddivisa la popolazione.
Il dio creatore della terra e degli animali è wuro. Dwo è l’intermediario tra gli uomini e Dio. Il culto di Dwo, i cui sacerdoti erano i fabbri, sovrintende a tutti gli eventi naturali, alle attività e ai comportamenti dell’uomo.

Le maschere sono gli elementi di base e il simbolismo più significativo nelle cerimonie e nei riti di purificazione e di riconciliazione con la natura, non sempre rispettata, anzi, a volte offesa. Offerte di sacrifici e danze, col loro linguaggio simbolico e fortemente gestuale, sottolineano la destinazione e la finalità delle diverse manifestazioni. Le cerimonie di iniziazione avvengono con ciclo decennale.

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