I MOSSI

È l’etnia più importante e numerosa del Burkina Faso.
I mossi sarebbero venuti dall’est e si sarebbero insediati, a partire dal XII secolo, nel territorio bagnato dai fiumi Volta. La loro presenza crebbe attraverso una lenta, ma continua assimilazione delle popolazioni autoctone.

Fu “una crescita biologica”, dicono gli studiosi, che avvenne principalmente con l’affermazione di una mentalità disciplinata e di un sistema ordinato e strutturalmente definito che non escludeva nessuno dei suoi componenti, dal vertice alla base.
Con l’integrazione dei gruppi autoctoni, diversi tra loro per mentalità, ordine familiare e sociale, potere rituale e religioso, impegno pastorale, agricolo o guerriero, iniziò un lungo periodo di consolidamento etnico, dove prevalsero gli elementi caratteristici dell’organizzazione mossi.
L’architrave di tale struttura fu un’organizzazione di tipo feudale, con un’aristocrazia dominante e una società a livelli differenziati con compiti precisi e garantiti all’interno di un sistema solidale e protetto.

La società mossi è concentrica e unitaria. In ordine crescente comprende: la famiglia, il clan, la tribù, il villaggio, il cantone, il regno, l’impero. Al vertice esiste l’imperatore, il capo supremo, detto Mogho Naba, che, con una visione cosmogonica, è il padrone dell’universo. È in suo nome che tutti operano e che alcuni esercitano il potere secondo la rigida tradizione.
Anche se l’obiettivo costante delle comunità mossi era la pace e la sicurezza interna, non va dimenticata anche la tradizione guerriera che si basava principalmente sulla forza d’urto e di penetrazione dei cavalieri e sull’abbondanza delle armi a disposizione (archi, frecce, lance).

La concezione cosmogonica mossi prevede l’esistenza di un Dio unico creatore, prima dell’uomo e poi della terra, su richiesta dell’uomo coltivatore.
Dio è chiamato in more Weende, che ha il doppio significato di sole e di tempo, entrambi indispensabili: per fecondare la terra, il primo e per generare il lavoro, attraverso la ciclicità dei giorni e delle stagioni, il secondo. Dio comunica la sua forza e potenza su tutto il mondo ed è rappresentato in terra dal Mogho Naba. Gli spiriti degli antenati, infine, sono gli intermediari fra l’uomo e Dio attraverso riti e sacrifici.

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